03 dicembre 2013
Valeria Piras
<<< Back
Quando scavai per la prima volta nel cantiere di Santa Lucia (Novembre 2011), ero alla mia seconda esperienza di scavo e tutto quello che mi diede, sia a livello di formazione che emotivo, fu unico.
Santa Lucia, per me, ha rappresentato non solo un modo per mettere in pratica tutto ciò che della teoria si apprende dai libri, ma anche la possibilità di vivere la mia città diversamente, a contatto con la sua storia e con i suoi cittadini, i quali, con la loro attiva partecipazione, sono una delle caratteristiche fondamentali del cantiere.
E’ uno scavo che ricorderò sempre con estremo entusiasmo anche perché, proprio nel presbiterio di Santa Lucia, scavai per la prima volta una sepoltura, quella di “Lucio”, un’esperienza che, se per un archeologo è all’ordine del giorno, non lo è altrettanto per uno studente di archeologia alle prime armi.
Il ricordo di quelle bellissime giornate mi ha portata nuovamente, solo qualche settimana fa, a scavare a Santa Lucia, e sono le esperienze come questa che mi incoraggiano a coltivare, con ancora più determinazione, la mia passione verso l’archeologia che io, giovane studentessa (non ancora totalmente disillusa), spero possa, prima o poi, diventare il mio mestiere.
https://facebook.com/valeria.piras.79

<<< Back
|
| |